La gravidanza nel cane dura circa 9 settimane, tra i 52 e i 72 giorni dal momento dell’accoppiamento. La canga incinta presenta alcuni sintomi caratteristici come le mammelle turgide (gonfie) e un aumento della circonferenza addominale.
La gravidanza nella gatta dura circa 63-65 giorni dal momento dell’accoppiamento. Anche per la gatta, i sintomi caratteristici sono la presenza di mammelle turgide e un aumento della circonferenza addominale.
Mentre per le cagne gli accoppiamenti sono spesso pianificati, nelle gatte non sterilizzate, che hanno libero accesso all’ambiente esterno, si tratta di un fenomeno frequente con cui il proprietario si trova a confrontarsi senza un vero preavviso.
Sebbene ci siano segni tipici della gravidanza come abbiamo visto, la diagnosi definitiva si effettua grazie all’ecografia addominale, a distanza di tre o quattro settimane dall’ultimo calore. Se l’esame ecografico fornisce però informazioni qualitative sull’andamento della gestazione e sulla vitalità dei piccoli, esso non può dare indicazioni certe sul numero di cuccioli portati in grembo. L’unico mezzo diagnostico per scoprire il numero di piccoli presenti è la radiografia addominale, da effettuare dopo il 45 giorno di gestazione. Dalla radiografia sarà possibile vedere le ossa dei feti, ormai formate, e contare il numero di colonne vertebrali presenti.
Il numero di cuccioli o gattine è molto vario (da uno a dieci nella maggioranza dei casi) e dipende da vari fattori, tra cui l’età della madre e dal numero di parti precedenti. Una primipara (una mamma al primo parto) ha di solito un numero ridotto di cuccioli o gattini, numero che aumenta nei parti successivi, per poi ridursi nuovamente nei soggetti con più di cinque anni.
Alcune razze di cane e di gatto possono più facilmente andare incontro a problemi del parto: per questo, una volta che si sospetta una gravidanza, è bene portare la madre in visita per valutare lo stato dei piccoli e le possibili complicanze del parto.
Anche l’alimentazione dovrà essere discussa in visita, visto il grande dispendio energetico del far crescere dei cuccioli e in seguito allattarli.
In generale durante la gravidanza la cagna o la gatta devono essere lasciate libere di muoversi e giocare visto che si tratta di una situazione fisiologica e non di una malattia. Anzi, trattandosi di una condizione tanto speciale è un ottimo momento per spendere più tempo in compagnia della mamma per seguirla durante questi due mesi. Solo nell’ultima settimana di solito il soggetto si presenta più stanco, tende a muoversi meno e può apparire più irritato.
La madre cercherà, negli ultimi giorni prima del parto, un luogo tranquillo e in cui si sente sicura per dar luce ai cuccioli. I proprietari potranno quindi creare un luogo accogliente con cuscini e coperte in cui la cagna o la gatta potranno partorire.
In questa fase, è importante restare vicino alla mamma e rassicurarla a voce. In generale un parto può durare fino a un massimo di 24 ore, ed è importate non avere fretta. Se la gatta, o la canga, è tranquilla e ha delle spinte con la fuoriuscita dei gattini bisogna solo aspettare; se pero la gatta, o la cagna, appare dolorante, confusa, e alle spinte non segue la nascita di un cucciolo, o si assiste a sforzi prolungati e perdite vaginali di colore scuro e sgradevole, è bene contattare immediatamente l’ambilatorio.
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